C'è Ancora Domani - La recensione del film di Paola Cortellesi #RoFF18
Nel suo "C'è ancora domani", Paola Cortellesi disegna con sensibilità il quadro di una donna stretta nelle maglie dei canoni sociali dell'Italia del dopoguerra, in cerca della sua identità e di un riscatto personale. La trama si snoda tra gli angoli e i vicoli di una Roma che porta ancora le cicatrici della guerra, in cui il desiderio di rinascita e progresso fa da contraltare a una realtà segnata dalla povertà e dai pesanti condizionamenti culturali.
"C'è ancora domani" manifesta alcune debolezze narrative che non sono inusuali nel panorama cinematografico italiano. Il film, pur avendo un messaggio profondo e potente, tende a cadere nella trappola comune di enfatizzare ed esasperare certi concetti. "C'è ancora domani" rappresenta un tentativo cauto ma significativo di Paola Cortellesi di tessere una narrazione intorno alle esperienze delle donne durante un periodo di profondi cambiamenti nella storia italiana. Con uno sfondo autentico di una Roma post-bellica, il film comunica le tensioni, le aspirazioni e le incertezze di un'epoca ormai passata ma che ha grandi rimandi ai giorni nostri. "C'è ancora domani" perde equilibrio nella sua urgenza di comunicare messaggi chiave, optando per approcci diretti che cedono a momenti troppo didascalici non necessari. Queste scelte, pur comprensibili nel contesto dell'obiettivo del film, ne offuscano le sfumature e complicano la risonanza emotiva con lo spettatore.
A cura di
Alessandro Gallo
Data di pubblicazione: 20/10/2023
Categorie: recensioni
Tag: C'è ancora domani, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Paola Cortellesi, roff18, Roma film festival, Romana Maggiora Vergano, Valerio Mastandrea, Vinicio Marchioni, Recensioni Film
